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Nella maggior parte dei casi, chi sta vendendo una casa, lo fa per ottenere i soldi necessari a fare altro. Non è raro che ci si trovi a vendere quando si deve acquistare un'abitazione più ampia o in un'altra zona. Insomma: i soldi ricavati dalla vendita servono di certo. Ma, ti starai chiedendo, quanta parte del ricavato andrà persa in spese , tasse, bolli e provvigioni? In poche parole: quanto costa vendere casa?
Soprattutto se sei alla prima vendita immobiliare, avrai senz'altro difficoltà a raccapezzarti tra le varie voci di spesa e a capire chi dovrà sostenerle. E, noi di Homepanda, siamo qui per aiutarti a fare chiarezza.
Iniziamo con il rassicurarti: la gran parte delle spese per la vendita di un immobile sono a carico dell'acquirente. Tuttavia, per fare le cose fatte bene, andiamo per gradi.
Ottenere tutti i documenti necessari alla vendita dell'immobile è, senza dubbio, una delle attività che richiederà più pazienza da parte tua. Se hai al tuo fianco un valido agente immobiliare, come i professionisti di Homepanda, sarà senz'altro un lavoro meno gravoso e privo di rischi.
Per sapere tutto ciò che ti serve, abbiamo preparato per te una guida che trovi qui: Documenti necessari per vendere casa.
Tra i documenti che dovrai procurarti fin da subito, c'è l'APE: l'attestato di prestazione energetica. Si tratta di una certificazione che deve essere rinnovata ogni 10 anni e deve essere resa disponibile per il potenziale acquirente già in fase di valutazione dell'immobile.
L'attestato deve essere rilasciato da un tecnico abilitato che ti potrà chiedere una somma che può arrivare fino ai 400 Euro.
Se ti avvali di un intermediario immobiliare (cosa che ti consigliamo vivamente), al momento del compromesso si dovrà corrispondere la provvigione. Il contratto d'intermediazione stabilisce quanta parte è a carico del venditore. Con l'accordo tra proprietario e agenzia, può essere definito che la provvigione sia completamente a carico di una delle due parti della compravendita. Solitamente, la provvigione d'agenzia si aggira tra una percentuale del 3% e il 5% (più IVA) del valore di vendita.
Qualora l'intermediario non fosse un soggetto abilitato e iscritto alla Camera di Commercio, nessuna somma è dovuta.
Facciamo un esempio pratico: nel contratto d'intermediazione viene stabilito che il venditore debba pagare una commissione al 3% più IVA sul valore dell'immobile di €250.000. Il venditore dovrà, dunque, corrispondere all'agenzia €9.150.
Se l'immobile che vuoi vendere non è la tua abitazione principale e non ne hai ottenuto la proprietà per successione, allora il ricavato dalla vendita andrà in cumulo IRPEF (imposta al 20%). Qualora si sia proceduto a un acquisto contestuale alla vendita, il ricavato sarà calcolato sulla differenza dei due valori (spese comprese).
Se, invece, vuoi vendere la prima casa, fai attenzione: potresti dover rimborsare allo Stato le agevolazioni riconosciute per l'acquisto dell'abitazione di residenza. Ciò vale nel caso in cui la vendita avvenga prima dei 5 anni dall'acquisto per il quale si è goduto del bonus prima casa, senza che avvenga (entro un termine stabilito dalla legge) un nuovo acquisto dell'immobile eletto ad abitazione principale.
Quando arriva il momento del rogito, ce l'hai quasi fatta. Ti starai, però, chiedendo: "Chi paga le spese dell'atto e il costo del notaio?"
Seppure ci si può imbattere in informazioni o pareri contrastanti, la verità è sancita, nero su bianco, dal Codice Civile: le spese per il contratto di vendita (imposta di registro, imposta ipotecaria e imposta catastale) e le spese notarili sono a carico dell'acquirente (art. 1475 CC).