I proprietari di casa che vogliono mettere a rendita il proprio immobile optando per l'affitto, possono scegliere di metterlo in locazione con la cedolare secca. Nonostante sia un termine di ampia diffusione nel mercato degli affitti immobiliari, non tutti sanno cosa si intende con il termine "cedolare secca", come funziona e quali sono i suoi vantaggi e svantaggi.
Grazie a questa guida offerta dagli esperti di Homepanda, potrai avere una panoramica su uno degli strumenti a tua disposizione per risparmiare sulle tasse sui redditi derivanti dall'affitto del tuo immobile.
Cosa significa cedolare secca? Si tratta di un regime di tassazione sui redditi da affitto d'immobili a uso abitativo, alternativo all'Irpef e addizionali e facoltativo, introdotto nel 2011 con l'art. 3 del decreto legislativo del 14 marzo e disciplinato dal provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate del 7 aprile dello stesso anno.
Questo sistema di tassazione è sostitutivo non solo dell'Ipref e delle relative addizionali regionali e comunali, ma anche delle imposte indirette che gravano sui contratti di locazione, vale a dire l'imposta di registro e l'imposta di bollo.
La tassazione prevista per gli affitti a cedolare secca è la seguente:
Per capire meglio come vengono applicate queste aliquote, facciamo chiarezza sulle due tipologie di canoni:
Il calcolo della convenienza economica della cedolare secca va fatto prendendo in considerazione la base imponibile Irpef del locatore e la prossimità della stessa allo scaglione di reddito successivo. Tuttavia, è possibile avere un'idea dei vantaggi e degli svantaggi che questo tipo di regime di tassazione alternativa propone.
Questo tipo di regime alternativo può essere scelto da proprietari persone fisiche che offrono l'immobile per l'affitto a uso abitativo. L'attività di locazione non deve rientrare nell'esercizio d'impresa o di libera professione.
Ricapitolando:
Si può scegliere di aderire al regime della cedolare secca sia alla registrazione del contratto, sia negli anni successivi per i contratti pluriennali. In caso di opzione esercitata in via successiva alla registrazione, le spese per l'imposta di registro e di bollo non sono rimborsabili.
L'adesione al regime della cedolare secca va confermata a ogni proroga del contratto. La conferma dell'opzione deve essere presentata entro 30 giorni dalla scadenza del contratto o del rinnovo della proroga.